NATURALMENTE
(“Donna nuda nel bosco” – Man Ray)
Credo di essermi persa. Ho lasciato l’auto in uno slargo sterrato, di fianco al bordo della strada e ho iniziato a passeggiare. Man mano che mi sono allontanata dalla provinciale, il prato verde si è trasformato in una massa cespugliosa incolta. Non mi...
RENOIR TRAMONTO
Veduta di Guernesey (1893)
Ci sono stati giorni di mare in tempesta in cui non potevo piazzare il cavalletto sulla spiaggia perché ero dissuaso dalla pioggia che scrosciava improvvisa, dal vento che soffiava rabbioso e dalle onde che mi avrebbero spruzzato. La tempesta non ha i colori che io amo, non...
UNA GIORNATA QUALSIASI
Mi alzo verso le 7 e dopo un buon caffè faccio una doccia calda usando i miei saponi preferiti. Mi avvolgo in un morbido accappatoio e uso altri asciugamani e l’asciugacapelli, un po’ di crema per la pelle e pregusto già il piacere di indossare biancheria pulita. Scelgo poi tra una serie di camicie, maglie e pantaloni quelli più adatti alla...
VITTORINA
Veniva un paio di volte la settimana, suonava con discrezione il campanello e lenta saliva la scala. Pareva avesse piedi pesanti e stanchi. Piccola e rotondetta, i capelli grigi sempre ben pettinati, salutava con occhi tristi.
Le davo un bacio e sentivo il profumo delicato di saponetta salire dal colletto della camicia a fiorellini azzurri....
LEI
Lei cantava al Gardenia Blu, un locale notturno, dal quale si ammirava una spiaggia del Mediterraneo.
Un abito nero, lucido, le fasciava il morbido corpo come una seconda pelle; i capelli ondulati, dai riflessi cupi, le incorniciavano il volto dai verdi occhi tristi. Nel cantare, ondeggiava con movenze sinuose, le braccia, con movimenti lenti,...
LA COMPAGNA DI SCUOLA
Da quando il marito se n’era andato di casa, con una ventenne, Marilia aveva smesso di truccarsi e di andare dal parrucchiere, ala schiena si era incurvata e gli abiti le stavano appesi, vuoti. Aveva messo da parte le grasse ricette di famiglia e cuoceva minestre di verdura e fettine smorte.
Lei è la mia compagna, disse Angela, entrando in...
immortale in una foto
Ispirato ai nudi di Man Ray
Sto immobile per te che mi fotografi,
guardami: sono nuda. Per te questa
mia forma, per te che mi spogli e
mi rivesti ogni giorno. Per te che
sfiori con le mani la mia pelle, e mi
rendi la donna più bella. Non esistono
segreti...
IL NOME
Erano gli anni ‘70. Alle sette meno un quarto di ogni giorno feriale, un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi saliva sullo stesso autobus, per andare dal paese in città, a scuola o a lavorare. Si conoscevano tutti e molti tenevano il posto accanto a sé, per l’amico preferito. Se qualcuno mancava, tutti se ne accorgevano.
Il viaggio durava...
DONNA NELLA FORESTA
«Ho un solo scopo nella vita che voglio perseguire con costanza: fare paesaggi» (Jean-Baptiste Camille Corot)
Jean- Baptiste uscì presto, quella mattina, dalla pensione Père Ganne: aveva voglia di stare un po’ da solo. Da quando era arrivato a Barbizon, la sua tranquilla vita di...
gabbiani
In terra lontana li han deportati,
ricordavano ciò che avevano lasciato.
Cos’hanno trovato: paura e tormento
fino a fermare il tempo. Un mondo
devastante, dove non viveva nessuna
farfalla, ma luogo remoto, dove fissare
nella mente immagini ben definite.
Campi con muri di recinzione, baracche
NOI NON SAPEVAMO
Egidio si era svegliato di soprassalto, nel freddo della baracca: aveva sognato casa ed ora il gelo e lo squallore che aveva intorno lo richiamavano alla dura realtà.
Tra le assi che formavano le pareti, vide la luce livida dell’alba: tra poco il Kapò sarebbe venuto a prenderlo, come ogni giorno. Aveva perso il...
RACCONTARE IN TRE - ULTIMA PARTE
CAPITOLO 15
L’uomo, forte e massiccio, sfiorò con delicatezza il polpaccio della donna distesa sul divano. Da quando erano arrivati a casa del dottore, Jole aveva smesso di tremare e sembrava più rilassata. Non aveva voluto saperne di andare all’ospedale, tra l’altro parecchio lontano. Così...
IMMEMORI DEL PASSATO, FRUGANO I NOSTRI RIFIUTI
Il gabbiano Jonathan planò dolcemente sulla cima della discarica, su cui si erano già appollaiati altri volatili. Era una mattina grigia e, nonostante il sole cercasse di fare capolino fra le nuvole, lo smog e le polveri sottili avvolgevano la città e le periferie in una cappa ammorbante di colori e odori.
Jonathan si guardò intorno e...
INDOSSARE UN'ARMA
In un cielo d’inverno, freddo e
impalpabile, in un silenzio irreale,
i ricordi tornano intensi,
accompagnano il mio tempo.
Crescono e si dilatano mentre
cerco l’equilibrio del passato.
Ho tra le mani frammenti di sogni,
ma tutto mi opprime, ho bisogno
di melodie nuove per scaldare il cuore.
RAME
Primo, lo vedo inseguire un pensiero, mentre, affamato e immerso nel freddo e nel fetore, fissa le ombre nella baracca. Una condizione inimmaginabile per chi, come me, ha una casa calda e colorata, una famiglia vicina, tempo libero da spendere tra spettacoli e mostre, può imbandire una tavola coi cibi più vari e, nonostante l'attenzione, produce...
COME SE DALLA SCHIENA STESSA VOLESSE FARSI UNA CORAZZA CONTRO QUALCOSA O QUALCUNO
Mamma rinoceronte aveva partorito i suoi cuccioli al limitare della grande pozza d’acqua in cui era solita sguazzare. Il liquido fangoso le rinfrescava la spessa pelle durante la grande calura e aveva pensato che i piccoli avrebbero potuto fare altrettanto. Guardò con amore i suoi figli e si accorse che c’era qualcosa di anormale. Uno di essi...
DI POCHE PAROLE
Pietro era nato in una notte d’inverno in cui la luna era così luminosa da illuminare le cime dei monti, che lambivano la pianura, come fosse giorno.
Suo padre, mentre attendeva trepidante nella sala d’aspetto dell’ospedale, aveva visto nel cielo una forte luce, forse un asteroide, che aveva attraversato il manto stellato senza creare...
CAMBIAMENTO
Sono una foglia appena nata, di un verde pallido. Come lo so? È stato il vento a dirmelo e ha aggiunto che ho tante sorelle e il mio babbo è un grande albero bellissimo, con un nome importante: ippocastano.
Respiro l'aria profumata e ascolto il pigolio sommesso degli uccellini.
Sento il suono delle loro zampette che artigliano il mio...
MONI E PRIMO LEVI
(Racconto premiato dal Concorso "Racconti torinesi" della Casa Ed. HISTORICA e inserito nell'Antologia 2020)
Sai, Primo, oggi ho visto la tua mostra: animali tridimensionali intrecciati col filo di rame. Li ho osservati a lungo: offrivano molteplici letture. Qualcuno di essi...
Minoporcus alias il dittatore
(3° classificata Premio Letterario Nazionale "Città di Pinerolo 2020" sez. RACCONTI)
- Non ne posso più di questo ventesimo secolo: sto lavorando fino allo sfinimento, hanno fatto ben due guerre mondiali. Giungono qui le anime morte, come se invece di una barca avessi una...