Il navigatore
Il navigatore segnava il punto di arrivo dell'itinerario, ma solo in quel momento si accorse dell'errore. Aveva scritto Val di Sale località Colle invece di Val di Sole località Calle. Il navigatore aveva obbedito e adesso si trovava al buio, in mezzo a un bosco; neanche un’anima in giro. Poche case sparse, all’apparenza disabitate. Per di più il cellulare la stava avvertendo che...
Esercizio IMPARARE DAL CINEMA - VARIAZIONE NOIR
TESTO ASSEGNATO
"Scusi, una cortesia..."
L'uomo, in strada, ha un'età e un aspetto rassicuranti, ma Beatrice, pensionata che vive da sola, sa che è meglio diffidare.
"Dica..."
"Non c'è campo, posso telefonare? Devo avvisare l'orchestra!"
"Venga su." La donna mette la catena e apre uno spiraglio della porta.
Lui arriva col fiatone. "Niente ascensore!"...
LAURA IN BICICLETTA ED ENRICO ALLA FINESTRA (Imparare dal cinema - “Il sorpasso” di Dino Risi)
Enrico apre gli occhi. È giorno, è in vacanza e il mafioso dell'incubo non lo aspetta in tribunale. Va alla finestra seminudo e sudato; apre i vetri e si guarda intorno, tenendosi un po' riparato dalle tende. Un gran fracasso e un’imprecazione lo raggiungono nel silenzioso mattino di ferragosto.
- Nooo, nooo non è possibile, e ora come faccio?
Laura è lunga e distesa...
PET THERAPY
La macchina si ferma a sobbalzi sulla strada fiancheggiata da villette d’epoca. Un uomo scende e guarda la gomma a terra.
“Oh no, siamo già in ritardo! E questo, figurati se non è scarico!” Getta il cellulare sul sedile e si guarda intorno.
“Signora, mi scusi, sì dico a lei, ho bucato e vorrei avvisare del ritardo, ma ho il cellulare scarico…”
La donna alla...
LA STANZA DI ZIA ROSA (Aprire una porta)
Nel mio mestiere le chiamate arrivano in qualsiasi momento, anche nel mezzo della notte, quando il presentimento s’insinua nel sonno e un attimo prima del ronzio del cellulare ti strappa da un sogno tormentato solo per sprofondarti in una realtà peggiore. Stanotte mi è toccato più da vicino: qualche figlio di cane s'è portato via zia Rosa con sette coltellate furiose. Sette coltellate...
Dietro la curva
Stava ormai arrancando lungo l'impervio sentiero che avrebbe dovuto condurlo in cima al colle.
La fatica cresceva, man mano che la foresta di pini e abeti, dove aveva trovato frescura nelle ore più calde, andava diradandosi per lasciare spazio a radure e rocce scoscese. Più volte, nei tratti di salita più ripidi, lo aveva sfiorato il pensiero di abbandonare l'impresa, poi aveva...
DIETRO LA CURVA
Ecco! Mi sono di nuovo persa.
Sono sola, nel buio, ma non ho paura. Mi cercheranno e mi troveranno, sono sicura.
L'estate scorsa, invece, ho avuto molta paura che non mi trovassero . Rivedo ancora tutto: il giardinetto, gli amici della spiaggia, la fontanella, i giochi, le panchine, i grandi seduti che parlano e tante ombre intorno. Stavamo decidendo il gioco e ognuno diceva la...
FESSURE NEL MURO
Il sole stava tramontando e l’aria diventava fredda, mentre Sergio camminava fuori dal borgo abitato. Era tornato a casa dopo molti anni e riconosceva a stento i luoghi che l’avevano visto nascere e crescere. Ad esempio, al posto delle nuove villette a schiera, lui ricordava solo prati e dossi naturali: l’ideale come campo da cross, dove gareggiare con gli amici in bicicletta.
INOSSARE UNA MASCHERA
Il ragionier Mario torna a casa, finalmente. Ha i muscoli della faccia indolenziti a forza di sorridere. Sorrisi falsi, di circostanza.
Il suo lavoro non è proprio quello a cui ha sempre aspirato, ma è il massimo a cui è potuto arrivare. Il diploma appeso in salotto, sulla parete dietro il divano, tra il ritratto di suo padre, ragionier Giovanni, e quello di sua madre Evelina,...
UN CREPA NEL MURO
Personaggi e interpreti: Pess (moglie); Ott (marito); vicino di casa
1^ atto
Ambientazione: sera, salotto, sottofondo di voci dalla televisione, profumo di tisana alla cannellaMoglie, marito,...
KARIBU NDUGU (Benvenuto)
Quando siamo partiti dal villaggio, quella notte, il cielo era una coperta all’incontrario, tutta blu e oro. I profumi dell’ibisco e delle bouganville mi solleticavano il naso tanto erano intensi. Il silenzio era di velluto, palpabile, la luna grandissima illuminava il sentiero. Tutti dormivano tranne noi. Per mano alla mamma che camminava spedita, non potevo far altro che guardare...
C’È MUSICA NELL’ARIA
Nell'aria c'è una musica, stamattina
riesco a coglierne qualche nota
tra un clacson impaziente
e la protesta di un cane
ma sale dal basso e riempie la casa
non conosco la melodia ma
s'insinua dentro e occupa la mente.
Le vibrazioni viaggiano i nervi
raggiungono, la colonna e il cervello
e riempiono le orecchie;
ne son pieni anche...
MADRE DI TUTTE LE MADRI
Ti ho incontrata
inchiodata a una sedia
spinta da estranei.
Lo stridore delle ruote
sull’asfalto ghiaioso
non copriva i suoni.
Sillabe straniere a
comporre parole sconosciute.
Poche domande mute
negli occhi smarriti.
Come cucciolo di cerbiatto
senza più la via di casa.
Ti ho incontrata
vestita di...
ADOLESCENZA
Occhi di fiordaliso
noi guardavamo il
biondo mare di spighe
il sole rosso fuoco
cosmico cuore pulsante
di un possibile dio
Neri pistilli di papaveri
seguivamo attenti
voli leggeri di farfalle
spirali improbabili
geometrie di calabroni
Schiene sulla terra
raggi sulla pelle
voci in movimento
noi a...
PADRE!
Non t'ho mai visto in vita così spesso
Trent'anni e solo grandine violenta
Comparivi nella mia placida estate
A scoppiarmi la vita e ferire gli sforzi
L'equilibrio faticato nella tua assenza
Turbavi appena sazia era la tua fame
Non ho mai visto così spesso
Alle fermate dei bus la tua divisa
Sospesa l'ansia mia col respiro
Ho seguito...
PASSEGGIATA LUNGOFIUME CON MONVISO
Mamma, che bello che è,
quel monte che abbraccio con gli occhi:
un disegno perfetto
di perle e d'ardesie.
Resiste ancora la neve
nel calore del maggio, e
vorrei fosse come quello francese
di gesti e di genti ribelli a gridare
nelle strade ferite.
Non è vero che il carattere
rispecchia la terra dove nasci.
Se fosse così,...
GLI INFERNOTTI (breve)
Nell’estate del 1962 Ester aveva dodici anni. In quel caldo pomeriggio fremeva d’impazienza. “Ciao ma’, vado da Giorgia” gridò, già sulla porta. Non sentì la risposta, stava già volando sulle scale, dalle soffitte al primo piano, dove suonò il campanello dell’avvocato Frullano. “Eccomi” disse Giorgia, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle. “Hai preso le chiavi?”...
RISALIRE LA MONTAGNA
“Erano arrivati troppo tardi”, disse il medico. “O troppo presto”, pensò Enrico, dipendeva dai punti di vista.
Quel Natale aveva portato la prima neve nella vallata: ne era caduta molta, proprio la notte della vigilia. Nel paesino incuneato fra alte montagne, la vita si era fermata, la gente si era barricata in casa dopo aver scavato i sentieri indispensabili per raggiungere i...
MINNIE CHE CONQUISTA
Quando sei arrivata, la sera dell’Epifania, ci hai fatto una malia.
Con quello sguardo azzurro che più azzurro non si può, ci hai fatto diventare dei robot.
Eri piccola, buffa, tutta bianca e nocciola, quando sei arrivata abbiamo fatto la ola.
L’inverno ti ha tenuta in casa, al caldo, le nanne sulla stampante, ma tu eri sempre più pimpante.
I mesi sono passati,...
FÉLICITÉ
Interpretazione del personaggio di Félicité, da “Un cuore semplice” di Flaubert
Félicité è seduta nella vecchia poltrona di vimini, che un tempo usava la signora Aubain, davanti alla finestra della sua camera. Le grandi mani deformate dall'artrosi per il faticoso lavoro, ma che hanno anche saputo infondere conforto a figli non suoi, giacciono abbandonate in grembo....