CASA ORTENSIA
La casa di riposo “Ortensia” occupava due piani di un vecchio edificio grigio e anonimo situato, tra altri simili, lungo una stretta strada lastricata, nel centro del paese. Alti muri intonacati a calce delimitavano il cortile adiacente all'edificio dove, nella bella stagione, gruppi di anziani persi nelle loro solitudini trascorrevano le ore del giorno all'ombra di vecchi platani. Uno...
TERRORE NELLA NOTTE
-Sei sveglia? - aveva bisbigliato Enrico, pizzicando la trapunta.
-Mmm... - aveva risposto Ornella, poi aveva spalancato gli occhi.
-Gridano, dev'essere arrivato papà! Non ho sentito la macchina, devo essermi addormentato subito, ero stanco.
-È notte tardi?
- Non so. Ho sentito sbattere, sembra che spostino i mobili là sotto. Dovevamo scappare da un'altra parte:...
IL SOGNO
Sento una mano accarezzarmi i capelli e piano piano apro gli occhi. Mi sono addormentato, ma non so quanto ho dormito.
La mano è di mia mamma. Anche la voce che sento è la sua, mi dice che è tardi e che dobbiamo andare.
Mi alzo dal divano e vado nel cortile, dove mia nonna sta preparando il caffè. Mio papà è fuori in strada, sta caricando i bagagli in macchina.
In...
IL CERVELLO IN UNA MORSA
Da un po’ di tempo Ginòta aveva l’impressione di essere osservata mentre andava nell’orto a togliere l’erba o andava nei boschi per funghi. Si era detta che alla sua età e dopo tanti figli non doveva più preoccuparsi per i giovanotti che facevano i cascamorto puntando a un unico scopo: portarsi a letto la giovane che si faceva abbindolare dalle loro belle parole.
Ora per...
LA FINESTRA DI FRONTE
Pierre entrò nella stanza provando un senso di sollievo. Si guardò intorno pensando a tutte le cose che si era lasciato dietro: mobili, quadri, ninnoli che tanto piacevano a Marie. Era stata una decisione drastica, ogni cosa parlava di lei. Ora il tempo trascorso, l’arredamento ridotto all’essenziale e il cambiamento di quartiere lo aiutavano a riappacificarsi con il destino che...
GI SPIRITI
Pino tentò di battere i pugni contro la porta, emise un grido con l’ultimo fiato che gli restava e si accasciò a terra.
Teresia si rizzò a sedere sul letto, si stropicciò gli occhi, guardò fuori dalla finestra: tutto era buio e silenzioso nella notte calda. Accese la luce sul comodino, cercò le pantofole e andò in cucina a bere. Controllò che i figli fossero nei loro letti,...
Sinfonia della vita
Luigi camminava già da un bel po’, la citta era deserta, l’asfalto molle per il caldo, la luce abbacinante e il silenzio totale; niente auto, niente sferragliare di tram, strombazzare di clacson, nessuna voce, nessun segno di vita. Persino i passerotti, quei pochi sopravvissuti allo smog della città, si erano ritirati all’ombra di qualche fronda. Lui camminava assorto, lento,...
IL TURNO
Maria uscì dalla fabbrica dopo il turno del pomeriggio, che era stato particolarmente faticoso. Le sue occhiaie la dicevano lunga sulla fatica di quelle otto ore: la catena di montaggio non concedeva sosta.
L'aria fresca del settembre inoltrato e il pensiero di correre a casa, dove l'aspettavano le sue due bambine e il marito, le diedero la forza di sorridere.
Quando entrò...
Concludere una storia
“Scusi, una cortesia …”
L’uomo, in strada, ha un’età e un aspetto rassicuranti, ma Beatrice, pensionata che vive da sola, sa che è meglio diffidare.
“Dica …”
“Non c’è campo ed è quasi scarico, posso telefonare? Devo avvisare l’orchestra!”
“Venga su.” La donna mette la catena e apre uno spiraglio della porta. Lui arriva col...
Breve storia di tre autori
1 - Dopo tante discussioni fatte negli anni precedenti, finalmente Gigi e i suoi tre fratelli decisero di intraprendere il viaggio che li avrebbe portati per qualche giorno nel loro paese natio.
Organizzarono tutto nei minimi particolari, dall’orario di partenza alla collocazione dei passeggeri nell’auto, fino alla quantità di panini e di termos di caffè necessari per...
IN EQUILIBRIO TRA DUE CULTURE
Vedo mia madre dispiaciuta, quando mi comunica che di lì a poche settimane ci sarà il matrimonio di mia cugina Francesca. Provo il solito senso di colpa, quello che le mie amiche del nord non riuscirebbero a capire. Se sei meridionale, ma come me vivi in Piemonte da quando eri bambina, è difficile spiegare che certe cose fanno parte del nostro DNA e non si possono cancellare.
FRENATA INTEMPESTIVA
Gianna aveva accompagnato Federico al nido, Giulia alla scuola elementare e, trafelata come ogni giorno, si dirigeva in centro città dove aveva sede il suo ufficio. Quel giorno non riusciva a trovare parcheggio e, inveendo contro tutti quelli che erano riusciti a posteggiare, si allontanò. (Elisa Gallina)
Ma, manovrando nervosamente in retromarcia per uscire dal parcheggio, non si...
UNA SFUMATURA DI NOIR
Testo originale
La frenata della mini attirò l’attenzione del pensionato che prendeva il fresco sul balcone della villetta.
“Scusi, dovrei fare una telefonata “disse la ragazza, appena scesa dall’auto.
“Perché?”
“Ho il cellulare scarico e la macchina che non va. Dovrei avvisare:”
“Venga.”
Mentre la...
UNA RAGAZZA E IL CANTASTORIE
La ragazza camminava veloce, sembrava quasi non toccare terra tra un passo e l'altro. Guardava fisso davanti a sé, respirando in modo rumoroso, come se ogni volta volesse ingoiare più aria possibile.
Abbandonò il suo percorso rettilineo, senza una meta precisa, per seguire una musica lontana. Era il suono di una chitarra, che usciva da una finestra aperta.
Arrivata là, si...
LABORATORIO IN NOIR
Testo assegnato
Un passo stanco: Angela ha fatto la notte in ospedale.
A un metro da lei, un'auto sbanda e travolge un gatto.
-Bastardo!-grida la donna. Si china a toccarlo, è ancora vivo.
-Hai visto ? Chiama la croce blu!-dice a un ragazzo che fuma, con i gomiti sul davanzale.
-Fallo tu.
-Ho il cellulare scarico.
SALDI D'INVERNO
Gabriele, infilate le cuffie, scese le scale e iniziò a camminare veloce sotto i portici di Piazza San Carlo. Diede un’occhiata al fedele cavallo per fargli sapere che anche quel giorno i piatti serviti al ristorante erano di alta qualità, tanto che i clienti avevano chiesto ai camerieri di potersi complimentare con lo chef.
Mentre pensava alla piacevole sensazione provata nella...
notte d'estate
Notte d’estate,
finestre aperte
sulla piazza del paese,
panchine vuote sotto gli olmi.
Il canto dei grilli
si è spento e tace il campanile.
Guardando innumerevoli stelle provo a pensare,
la natura maestra mi racconta anni e anni
passati nel borgo natio,
e mentre racchiudo il mio mondo in quelle ore,
mi trovo a...
Occhi da Husky (indossare la maschera)
La prima nebbia di questo inverno caldo e polveroso s’insinua a tratti nella notte, tagliandole l’orizzonte mentre risale la collina.
“Chissà se ci riuscirò” mormora la donna tra sé.
All’uscita di Trana abbassa il finestrino: l’aria fredda le scompiglia i capelli corti e grigi, mentre cerca alla sua sinistra il campanile del piccolo santuario. Lo intravede....
Una nota noir - L'INCONTRO
Anche quella mattina Giovanni, come tutti i giorni, era uscito per fare la solita passeggiata. “Devo sgranchirmi le gambe, altrimenti si arrugginiscono!” diceva sorridendo agli amici.
Ultimamente, però, non andava in giro volentieri, lo faceva per non mettere in allarme i suoi familiari. Qualche giorno prima gli era sembrato di vedere, passeggiando lungo il viale, una figura che...
LAURA E GIGO
Laura era scesa in città, come ogni sabato, per alcune compere e ora stava risalendo la strada tortuosa per tornare a casa. Le piaceva quel percorso in mezzo ai prati e ai giardini delle ville sparse qua e là sul versante esposto a sud. Quel giorno aveva voluto deviare per una strada più lunga che si spingeva fino ai boschi di betulle, attraversava una vecchia borgata e poi, tra panorami...