INCONTRI E AVVENTURE
In un piccolo paese poco segnato sulle mappe, vicino a un lago e circondato da un bosco, viveva un bambino di nome Giorgio. Era alto di statura, snello, capelli ricci e castani come il colore dei suoi grandi occhi, con una carnagione chiara tempestata di lentiggini. Giorgio era un bambino gentile e disponibile con tutti, ma riteneva di non essere...
QUALCOSA DI NUOVO ALL'OVEST
Il cavallo aveva detto “Salite” e i bimbi avevano ubbidito. In quel momento nessuno aveva pensato alla mamma che raccomandava: “Non accettate inviti dagli sconosciuti”. L’invito era chiaro, bisognava accettare. Il piccolo che stava a un palmo dalle orecchie del cavallo chiese: “Come ti chiami?”
“Saltamari” rispose, e nessuno ebbe più timore, non era più uno...
LUNA, LA VACCA LUNATICA
Il suo allevatore, Peppe, le aveva dato questo nome perché era venuta alla luce in una notte di luna piena. Luna era una bella vacca bianca di quasi due anni e viveva in una stalla adiacente alla cascina Violetta, situata fuori dal paese di Rivafiorita, circondata da prati e in lontananza dalla catena di montagne. Era felice la nostra manzetta, se la passava bene in compagnia di amiche,...
UN POMERIGGIO CON EMMA
Sono in attesa davanti alla scuola con altri nonni e genitori.
La campanella e lo scatto del cancello ci salvano dal freddo.
Sui dieci scalini che ci separano dall’ingresso, facciamo lo slalom per superarci, sgomitiamo fino alla porta.
Il corridoio si affolla all’istante, sulla soglia della classe di Emma due insegnanti regolano l’uscita dei piccoli. Una è tutta in...
COME UN GATTO IN AUTOSTRADA
Lo so che è un modo di dire, si usa quando si è consapevoli di correre un serio pericolo, ma sapete, ecco, non so come sia potuto succedere ma è successo: sto come un gatto in autostrada, anzi, in questo momento, sono un gatto in autostrada.
E sì va bene, apprezzo, volevano portarmi in vacanza con loro. La mia famiglia, cioè mamma “mami”, papà...
NA RUMANZA
Una mamma molto malata chiamò in suo aiuto uno dei suoi figli.
“Cicà, vieni ammamma, vienim aiuta.”
Ma la cicala le rispose:
“Oj mà, staju priparannu canti e abballi, lassami stà.”
La mamma allora chiamò la formica.
“Furmichè, vieni vi ca signu malata.”
Ma la formica le rispose:
“Oj mà, iu nun puozzu veniri, staiu...
L'APINA VA (FORSE) IN CITTA'
Ecco, oggi aveva proprio voglia di divertirsi! Uffa che barba la natura… sì, non è che non le piacesse stare nel meraviglioso giardino: i profumi, i colori, l’aria pulita e poi i fiori, oh si i fiori, una moltitudine variopinta di fiori sui quali lei si posava golosamente più e più volte al giorno…
Però… aveva sentito dalla sua amica Vespa (si conoscevano fin da bambine,...
SCELTA E RITORNO CON DISPETTO
La piccola ape girava già da un bel po’; era arrivata da lontano, da un giardino talmente ben tenuto che il tappeto erboso sembrava finto e i fiori erano disposti nelle aiuole con una tal perfezione… Le gradazioni di colore e le forme armonizzavano fra loro, le specie non si contendevano il nutrimento, ma gentilmente se lo prestavano all’occorrenza…
“Prego, rosa cara,”...
CICIRINELLA E ALTRE FILASTROCCHE
CICIRINELLA
Cicirinélla avie’ nu còani Cicirinella aveva un cane
chi mmuzzicàva li cristijéani, che ammazzava i cristiani
muzzicàva li fiemmini bélli mordeva le donne belle
quìst’ è la stòria di Cicirinélla. ...
STORIE, FILASTROCCHE, CANTILENE
Gallo Castaldo
Nel paese di Colle Fiorito vive un gallo di nome Castaldo. Un giorno mentre cammina per la via principale incontra gallina Castaldina che, curiosa, gli chiede: “Dove vai, gallo Castaldo, così di fretta?” “Vado in là perché il mondo cade in qua.” “Posso venire anch'io? “Un momento, vediamo se sei nella lista.” Sfila da sotto l'ala...
QUASI FRATELLI
Era un assolato pomeriggio di primavera; i due amichetti del cuore, seduti sul pavimento, a pochi metri dallo schermo televisivo, guardavano a bocca aperta una puntata di una serie d'azione per bambini. Erano talmente concentrati da non accorgersi che la padrona di casa aveva portato loro la merenda. Il super eroe mascherato era in difficoltà: ferito e circondato da un esercito di...
IL GUFO
Lettera
Quando Olga si è presa l’impegno di scrivere una fiaba per raccontarla ai piccoli dell’asilo nido, non si è accorta di avere esaurito tutte le venticinque ore della sua giornata. Così si è rivolta a me ordinandomi, pardon mi correggo, chiedendomi se potevo prestagliene due. In quel momento per il mio lavoro me ne bastavano ventitré, la favola potevo...