INDAGINE
Il commissario Barbero era appena rientrato nel suo ufficio dopo le due ore di ginnastica all’aperto imposte dal regime il sabato pomeriggio, cosa che lui riteneva una pagliacciata, ma guai a dirlo in giro se non voleva rischiare il posto, a cui teneva molto, e poi in qualche modo bisognava pur mangiare.
Si stava asciugando abiti e capelli intrisi dalla pioggia caduta per tutto il...
L'ULTIMA LETTERA
Prologo
8 Gennaio 2011. Contea di Pima, Arizona
Jack aveva dormito poco quella notte, eccitato dai progetti per la giornata e per le anfetamine ingurgitate. Era stato ore su internet a cercare notizie e a vagliare diversi programmi e, finalmente, aveva deciso la sua mossa: il giorno seguente, un'esponente democratica della Camera dei...
CARO AMICO
Beinasco, 28 gennaio 1967
Ciao Cristiano,
sono Daniela, una ragazza di sedici anni che vive in un paese della cintura di Torino. Ovviamente ti scrivo per rispondere all’inserzione e cercare di discutere con te sull’argomento piuttosto insolito che hai presentato in una rivista.
Ti chiederai: “Come mai questa Daniela non ricorda neanche di che rivista si tratti?” E...
MI RACCONTI UNA STORIA?
“Papà, papà, me la leggi una storia?” lo implorava Elena, correndogli incontro al rientro del lavoro e avvinghiandosi alle sue gambe.
“Ma sei stata brava oggi?” le chiedeva il padre, con un sorriso malizioso.
“Sì, sì, chiedi a mamma, sono stata bravissima!” E, facendosi prendere in braccio, gli stringeva il collo e lo inondava di baci.
“Adesso però...
IN PLANO FEMINAE MORTAE
Era una fredda e ventosa sera di marzo, ma al Castello degli Acaja di Pinerolo si respirava aria di festa. Da quando Giacomo, signore di Pinerolo, aveva sposato nella primavera del 1365 in seconde nozze la giovane e avvenente Margherita di Beaujeu, dama della corte savoiarda, il castello risplendeva sovente di luci e i nobili della città accorrevano numerosi all’invito della padrona di...
LA CAPRA
Nessuna pretesa di correggere Silvio D'Arzo, solo voglia di conoscere di più la vecchia.
Il sole e il gelo avevano disegnato sulla sua pelle più rughe di quelle che meritava e così per tutti era solo la vecchia. Lei ricordava appena il suo nome, Zelinda: nessuno l’aveva più chiamata per nome da quando era bambina. Lei da sola si diceva Trista.
Non ricordava di...
SUPEREROI
Gemma fermò l’auto per far scendere il figlio: “Perché quello sguardo triste? Sei sempre andato a scuola volentieri, da quando ci siamo trasferiti sembri cambiato. C’è qualcosa che non va? Con i compagni? Gli insegnanti?”
Marco scosse la testa e cercò di sorridere, non voleva che la mamma stesse in pensiero: “No, abbiamo la verifica di matematica e sai che non sono una...
PAROLE CON TERESA
1. RITRATTO
Il ritratto è qui, davanti a me. Lo sposto leggermente sulla scrivania e lo appoggio al muro per esporlo meglio alla luce del pomeriggio.
Posso guardarlo da vicino, ora. Per tanti anni ho dovuto alzare lo sguardo per osservarlo, perché stava nella casa del nonno, appeso al muro, in una camera da letto.
Ho chiesto, qualche anno più tardi, di averne una copia...
PROVA DI CORAGGIO
PROVA DI CORAGGIO
All’improvviso dal sentiero dei boschi arrivò una nenia come di chiesa.
Ettore rizzò le orecchie. Aveva fatto male a non portarsi Moret: il bastardino sentiva un topo che respirava a un chilometro di distanza. Ma questi non erano topi, erano voci d’oltretomba, forse di masche o forse di fabioch.
Ai Bonet tutti sapevano...
L'EREDITA'
Torino, 15 aprile 1925
Cara mamma,
eravamo d’accordo che non ti scrivevo appena arrivata a Torino perché era meglio se mi sistemavo, così potevo raccontarti qualcosa. Bene, ho aspettato due settimane, ma già ti posso dare notizie sicure.
Qui sono stata accolta dai Blanchard che quasi non conoscevo (gli aveva parlato zio Valentin) eppure si sono dimostrati subito...
CAMPO DI CARNE
Jordan Moore era uscito presto dall’officina di riparazioni del Sig. Smith, quel venerdì sera. Il proprietario era un brav’uomo, e capiva quando un giovane aveva bisogno di sfogarsi un po’, specie in tempi come quelli. Ogni giorno qualcuno partiva per la guerra, e nella contea di Walworth c’era un clima di attesa e tensione.
II postino di Elkhorn era conscio dei sentimenti...
LA SIGNORA TEDESCA
Meiner Mutter
Als sie nun aus war, ließ man in Erde sie
Blumen wachsen, Falter gaukeln darüber hin...
Sie, die Leichte, drückte die Erde kaum
Wieviel Schmerz brauchte es, bis sie so leicht ward!
Bertolt Brecht
[A mia madre]
Quando non ci fu più, la misero nella terra.
Sopra di lei crescono i fiori, celiano...
I PASQUET
Buenos Aires 22 Aprile 1909
Cara Lidia,
Sono sceso ieri dal piroscafo Vesuvio dopo trentadue giorni di mare. Non mi sembra vero di avere la terra sotto i piedi. Durante la traversata abbiamo avuto tanti guai: tempeste, guasti alle macchine, problemi di scorbuto che non mi ha preso. Ma ora sono a Buenos Aires grande che non vedi la fine e il porto pure. Domani incontrerò...
2020 CRONACHE DI UN TEMPO SOSPESO
20 febbraio 2020
Lucio infila la chiave nella toppa, impaziente di entrare. L’odore di arrosto e patate rosolate risveglia la fame sopita, bussando alla bocca del suo stomaco.
Giuli si dà da fare in cucina, con tegami e padelle: lui le arriva alle spalle a passi felpati, l’abbraccia, lei fa un salto ed emette un gridolino.
- Ma quando la smetti di farmi prendere...
LA LEZIONE (Marzo 2020)
Nella cabina di regia il silenzio si era fatto “assordante”. Le luci al neon mandavano bagliori lunari sul lungo tavolo, intorno al quale si erano radunati gli esperti dei vari settori, invitati a prendere gravi decisioni.
Il “Mister” a capo tavola ruppe il silenzio: “Allora, cosa ne pensate?”
Un omino smilzo, con la testa...
SOGNO E REALTÀ
I ciliegi in fiore proteggevano la bambina che leggeva, seduta nella loro ombra luminosa.
Ono aveva circa sei anni: il viso delicato era valorizzato dai neri capelli acconciati in un complicato chignon, da cui spuntavano fiori e bacchette d’avorio; indossava un chimono coperto di piccoli fiori bianchi, trattenuto in vita da una fusciacca...
LA CA D’LA BRUERA (LA CASA DELL’ERICA)
Alma e Guido si parlavano di nascosto. Era impensabile che il ragazzo, nipote del parroco, e parente di parecchie berlica-balustre del paese, potesse amoreggiare con una barbetta come Alma. Il padre della ragazza era un barba, un uomo molto influente nell’ambiente valdese della vallata.
Il piccolo paese di...
LEI
Lei cantava al Gardenia Blu, un locale notturno, dal quale si ammirava una spiaggia del Mediterraneo.
Un abito nero, lucido, le fasciava il morbido corpo come una seconda pelle; i capelli ondulati, dai riflessi cupi, le incorniciavano il volto dai verdi occhi tristi. Nel cantare, ondeggiava con movenze sinuose, le braccia, con movimenti lenti,...
LA COMPAGNA DI SCUOLA
Da quando il marito se n’era andato di casa, con una ventenne, Marilia aveva smesso di truccarsi e di andare dal parrucchiere, ala schiena si era incurvata e gli abiti le stavano appesi, vuoti. Aveva messo da parte le grasse ricette di famiglia e cuoceva minestre di verdura e fettine smorte.
Lei è la mia compagna, disse Angela, entrando in...
DONNA NELLA FORESTA
«Ho un solo scopo nella vita che voglio perseguire con costanza: fare paesaggi» (Jean-Baptiste Camille Corot)
Jean- Baptiste uscì presto, quella mattina, dalla pensione Père Ganne: aveva voglia di stare un po’ da solo. Da quando era arrivato a Barbizon, la sua tranquilla vita di...