L'INCUBO DEL VENERDI'
Il venerdì mattina era un incubo andare a scuola per gli alunni delle classi elementari. Anche se si cercava di far finta di niente, di non sentire, di estraniarsi, di far rumore più del dovuto, le urla strazianti, i pianti e le implorazioni giungevano alle orecchie di tutti i bambini. Era un bel dire che lo si faceva per il loro bene, che ci voleva coraggio e bisognava essere forti, che...
UN POMERIGGIO CON EMMA
Sono in attesa davanti alla scuola con altri nonni e genitori.
La campanella e lo scatto del cancello ci salvano dal freddo.
Sui dieci scalini che ci separano dall’ingresso, facciamo lo slalom per superarci, sgomitiamo fino alla porta.
Il corridoio si affolla all’istante, sulla soglia della classe di Emma due insegnanti regolano l’uscita dei piccoli. Una è tutta in...
L'OROLOGIAIO
Era una fila ininterrotta di persone, quella che vedevo dalla finestra: attraversavano il gelido giardino dei miei vicini di casa, gli uomini si toglievano il cappello, tutti entravano con un’aria triste, mentre il portone si chiudeva alle loro spalle.
Il vento piegava le erbe delle aiuole e i crisantemi, che Rita aveva piantato per portare al cimitero, sulla tomba dei suoceri, erano...
IN CUCINA
Il sole che entrava dalla finestra dava alla stanza, dove Paola cucinava, un aspetto luminoso, caldo, allegro, suscitando in lei il desiderio di preparare qualche cosa di buono.
Estrasse dal frigorifero del prezzemolo, dell'aglio, il rotolo di formaggio fresco comperato dal “margaro” e decise di preparare i tomini al verde.
Dopo aver ben lavato e strizzato il prezzemolo,...
LA MACCHINA FOTOGRAFICA
Fui il primo regalo importante per Marcello: lui appena sedicenne, io appena uscita dal negozio.
Ero una splendida Bencini Comet 2 degli anni sessanta. Lo spilungone mi accolse con entusiasmo, mi aspettava da tempo.
Ricordo le sue mani impazienti mentre mi estraeva dalla scatola, apriva la custodia di plastica marrone e osservava la mia forma compatta, l’eleganza degli...
STOP TECNOLOGY
Ed eccomi qui, distesa sull'asfalto di una strada trafficata. Non avrei mai immaginato che sarebbe finita così. Nessuno avrebbe potuto.
Sono un oggetto comune, il più delle volte quasi invisibile per la maggior parte delle persone; eppure mi trovo ovunque e spesso accompagno gli umani per tutto l'arco della loro vita.
Sono nelle scuole, negli ospedali, nei tribunali, nei...
VITA SEGRETA DI UN ALIANTE
Chi mi conosce lo sa: sono Glaser Dirks, monoposto incallito, solo alte prestazioni, ho un anemometro che lèvati, un altimetro infallibile, una bussola bella tonda e un corpo in vetroresina liscio come il culetto di un bebè. Li vedo i vostri sguardi, sapete, ma non cedo, sono un monoposto e non ce n'è per nessuno. Posso farvi girare l'elica, fluttuare tra le nuvole e scherzare coi raggi...
IL CAPPELLO
Non ho mai provato tanta noia come da quando mi hanno messo su questo scaffale, con tutti quegli altri orribili cappelli.
Sì, orribili! Secondo me non si possono nemmeno chiamare “cappelli” dei copricapi come quelli, mosci, di lana spessa, alcuni sembrano delle papaline, con colori improponibili.
Io sono un cappello, nel vero senso della parola! Sono di feltro marrone,...
L'AEREO
Sto lì, acquattato come un grande uccello che sonnecchia, ma le mie larghe ali sono sempre spiegate, pronte a librarsi in volo.
Un vociare confuso mette fine al mio dormiveglia; le persone stanno entrando dentro di me, una piccola folla eterogenea che cerca di sistemare il proprio bagaglio a mano prima di prendere posto nel sedile già assegnato.
Come mi sento orgoglioso!...
SONO UN LIBRO
Mi è stato chiesto che oggetto avrei voluto essere, ho risposto senza riflettere nemmeno un attimo: un libro!, vorrei essere un libro.
Ma ci pensate? Un libro? È un oggetto semplice, poco costoso, fatto di carta e inchiostro…ma in poche o tante pagine racchiude un mondo, ha un potere.
Può far ridere, può far piangere, dà emozioni! Fa compagnia, ti salva la serata, il...
IL CAMINETTO
Era un caminetto ad angolo di gusto misto: le pareti rustiche, la cappa grezza bianca, una cornice di legno massiccio, mentre un bordo di marmo rosso gli dava un tocco di eleganza.
Dalla sua postazione, accanto a una porta finestra, poteva vedere il prato e i merli che si affaccendavano a mangiare le bacche rosse della siepe.
Lo accendevano regolarmente e il suo fuoco...