Categoria: Laboratorio

RENOIR TRAMONTO

Veduta di Guernesey (1893)

Ci sono stati giorni di mare in tempesta in cui non potevo piazzare il cavalletto sulla spiaggia perché ero dissuaso dalla pioggia che scrosciava improvvisa, dal vento che soffiava rabbioso e dalle onde che mi avrebbero spruzzato. La tempesta non ha i colori che io amo, non saprei dipingerla: apprezzo i quadri di Boudin e di Stevens, di Isabey e di Courbet, ma non fanno al caso mio.
Oggi, invece, il mare tranquillo risplende sotto il sole e io sono venuto a guardarlo per assorbirne i colori e il movimento. Non ho fatto niente in tutto il giorno, perché la spiaggia era occupata da una ventina di turisti vocianti e fastidiosi; per fortuna ho trovato un angolo appartato e sono stato a pensare e osservare.
Finalmente sembra che i villeggianti si allontanino, per raggiungere in tempo cene e bevute memorabili; per me invece questa è l’ora più bella, quella del tramonto, con le luci gialle, rosate, violette che invadono cielo, mare, spiaggia. Ora sì, posso posare lunghe pennellate sulla tela e abbozzare il piccolo molo che appare come una forma indistinta tra i vapori della sera.
Non ho disegnato niente, non serviva, ci sono solo tre zone di colori appena accennati, distinti ma non contrastanti: la luce diffusa sul mare, accenni di onde che sfiorano la spiaggia. Credo di essere riuscito a mettere sulla tela le mie sensazioni visive.
Dò un’ultima occhiata alla mia piccola opera e comincio a ritirare i colori.
Dietro di me due uomini che non ho sentito avvicinarsi commentano con tono sprezzante: “Costui ha pulito i pennelli sulla tela, forse non sa fare altro…”
Vorrei voltarmi e dir loro che io sono Auguste Renoir, quello del Moulin de la Galette e della Colazione dei canottieri e di decine di Bagnanti e del ritratto di Madame Charpentier con i suoi figli, opere in cui le persone ritratte sono in movimento, felici, disinvolte, tenere  e a renderle così vive sono i colori rosati e dorati che io uso per la pelle e per i capelli, ma anche la mia bravura nel disegno.
Ma sarebbe fiato sprecato con certa gente.

 

Autore: Olga Pons
Data: 09 feb 2020