Categoria: Laboratorio

PROGETTO MACUMBA

 

Il Macumba è stato un locale molto noto a Pinerolo e non solo. La famiglia Jahier possedeva un bar pasticceria situato alla periferia della città. Il figlio Riccardo, a differenza dei genitori, era uno spirito libero, desideroso di viaggiare e provare nuove esperienze. Dopo aver viaggiato a lungo in Africa, ritornato a casa, decise di trasformare il locale dei genitori in una sorta di “angolo d’Africa” luogo dove aveva lasciato il cuore.

Riccardo segue il suo istinto, non ha una cultura di antropologo o ricercatore. Costruisce intorno all’antico locale una sorta di minareto con torretta e luna sovrastante, con palme e alberi di banano. Ma sono gli animali esotici che porta dall’Africa a risvegliare l’interesse dei clienti: tigri, leopardi, pappagalli, scimmie.
Il locale: ristorante-locale notturno ha un grande successo e richiama ospiti famosi dello sport, dello spettacolo.
Riccardo dirige la sua famiglia nel lavoro, in cucina e nel locale, dove non di rado si aggira con una tigre al guinzaglio e racconta le sue avventure africane.

Un altro personaggio della storia è il Signor Antonio Morina che conosce la famiglia Jahier da sempre. Egli lavora alla Riv come operaio, è un comunista sfegatato e molte volte ha problemi sul lavoro per le sue prese di posizione.
Ha una famiglia composta da moglie, un figlio che frequenta la scuola con profitto e una bambina down, Elisabetta.
Il signor Antonio ha il grande dolore di non poter vedere la figlia condurre una vita normale. L’uomo fa i turni in fabbrica per stare con la figlia quando la moglie è al lavoro presso il merlettificio Turk di Pinerolo.

Un brutto giorno il Morina perde il suo posto di lavoro e, incontrando il vecchio amico Riccardo gli chiede aiuto per ritrovarne uno.
Jahier ha ormai un’attività ben avviata e assume l’amico come tuttofare. Riccardo sa che non si può dormire sugli allori e che la pubblicità e “l’anima del commercio”.

Alle dipendenze di Riccardo, Antonio fa di tutto: nutre gli animali, pulisce il locale, serve a tavola nelle sere in cui il locale è pieno di avventori, e non ultimo si traveste da arabo con una galabia e turbante in testa e gira per la città in bicicletta, su cui campeggia un cartello per ricordare gli eventi proposti dal locale.
Ma, non ultima trovata, alla bicicletta è fissato un cestino in cui trova posto una scimmia legata con una catenella, è vestita con un giubbotto rosso e con cappellino in testa.

Il personaggio diventa fonte di grande imbarazzo per il figlio del Morina che viene preso in giro a scuola dai compagni.
Chi invece fa amicizia con la scimmietta è Elisabetta che, portata dal padre a trovare l’animale, se ne affeziona ricambiata.

Un giorno la scimmia sparisce e, mentre per il proprietario non è la fine del mondo, Antonio è disperato per la figlia, che ha perso la sua compagna di gioco.
Chi ha potuto rubare la scimmia?

A Pinerolo ha fatto tappa per un po' di tempo un circo che non ha fatto molti affari, a causa del cattivo tempo.
I personaggi che lavorano nel circo possono aver rubato la scimmia?
Segue l’affannosa ricerca da parte di Antonio, sulle tracce del circo nel suo girovagare….

Vorrei adottare il modo di narrare della scrittrice Simonetta Agnello Hornby nel libro “Piano nobile”. Ogni personaggio parla in prima persona e i capitoli che li riguardano sono introdotti da “Dice…..nome del personaggio”

La storia prosegue con i vari personaggi che la portano avanti nel tempo.

 

Autore: Marinella Undilli
Data: 18 apr 2021